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mercoledì 5 marzo 2014

Renzi, Farinetti, le Cooperative e le strane coincidenze.

Questo post mi è balenato in testa per caso guardando un video in cui Oscar Farinetti spiegava il segreto del successo di un’idea.
A parte le solite banalità riservate a chi non ha problemi di tempo, di avere un lavoro, un affitto, mogli e prole (pensare solo a quell’idea, osservare le cose buone delle idee altrui anziché le negatività, ecc.), mi colpì la parte in cui secondo lui una persona che ha difficoltà economiche nel rendere pratica un’idea sarebbe: “Fare il giro di tutte le banche possibili ed immaginabili e non con un progetto dettagliato di costi, ricavi e dettagli insignificanti…………………. Basta solo mettere per iscritto l’idea.” E secondo lui il problema è risolto le banche ti aprono le porte del successo ed eccellenza Made in Italy.
La domanda allora nasce spontanea: “Ma la banca che gli da i soldi sulla base dei SOLIDI SOGNI ED IMPROBABILI REALTA’ qual è? ”  
Partiamo da due sigle C.A.A.B (Centro Agro Alimentare Bologna) e F.I.CO. (Fabbrica Italiana Contadina).
Il C.A.A.B. è uno spazio commerciale strategico di gestione pubblica in collaborazione fra il Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio, Istituti di credito, Operatori ortofrutticoli

e Associazioni economiche di categoria.
Il F.I.CO. è il nome di un progetto dato da Andrea Segrè (Presidente del CAAB di fede renziana, che consiglia di mangiare yogurt scaduto per eliminare gli sprechi), che tutto d’un tratto viene abbracciato da Oscar (Natale) Farinetti, per usare gli spazi del C.A.A.B. e creare quello che Farinetti chiamerà EATALYWORLD (il DISNEYWORLD DEL CIBO ITALIANO).

Natale "Oscar" Farinetti
Farinetti  (che da molto prima del disastroso avvento di Renzi al Governo lo si vedeva in televisione ogni giorno a promuoverlo come il nuovo Messia)  e Andrea Segrè  un bel giorno si presentano a Bologna (dopo aver notato da sopraluoghi che è terra di Cooperative e Cattolici) e vengono accolti con ovazione per questo mega progetto in grado di attirare sicuramente 10.000.000 di avventori (ridimensionati da Segrè a 5.000.000), tutti li per l’ECCELLENZA e LA FAME DI ITALIA nel mondo. Ma servono 100.000.000 di Euro a Farinetti.
I soldi li troviamo girando per le banche con una lista di promesse?
45 milioni di Euro saltano fuori. 20 milioni da COOP (notare che c’è un piccolo conflitto di interessi nella persona di Tiziana Primori vicepresidente di Eataly e alta dirigente COOP e COOP in Eataly partecipa al 40%), banche come Emil Banca (legata alle COOP) pronta a dare credito a chi si volesse unire alla cordata, poi si parla anche di Unicredit, Unipol ed Intesa San Paolo sponsor dell’EXPO 2015 con al vertice Chiamparino già fautore di Farinetti nel caso dell’apertura del primo Eataly in Italia a Torino. Si promettono investimenti cinesi, dall’Azerbaigian e Giappone. In ultimo a quanto sembra Segrè e Farinetti già al Ministro Zanonato chiesero un aiuto di Stato. Di Natale “Oscar” Farinetti invece di tasca sua, non si capisce quale sia il contributo economico.
E gli altri 55 milioni?
Per quelli non c’è problema, l’equivalente è stato dato dal Comune rappresentato dal sindaco Merola (Bersaniano, ma poi convertito a Renzi) sottoforma di terreni, circa 80.000 metri quadri all’interno del C.A.A.B. in teoria gratuitamente.

Virginio Merola sindaco di Bologna
Un altro problema di EatalyWorld sono i trasporti, già Prodi avanzò questa questione, ma gli venne detto ROMANOSTAISERENO.
Ovviamente gli amanti delle infrastrutture e della cementificazione si figuravano già cantieri con binari di treni veloci che dall’aeroporto Marconi o dal centro di Bologna portassero questi fantomatici 10.000.000 di turisti verso il C.A.A.B.


A livello comunale Federica Salsi (ex-5stelle e presente nel Gruppo Misto comunale) e Massimo Bugani (consigliere 5 Stelle) si sono opposti affermando che la linea ferroviaria già c’è, basterebbe aumentare le corse. Per fortuna a quanto sembra si è fatto marcia indietro su nuove strutture ferroviarie.
Tralasciando rapporti o colloqui con qualche vecchio ex esponente della massoneria (in Italia a meno che non siano legate a Berlusconi, sono delle associazioni per la diffusione della cultura e la filantropia), ora possiamo vagliare delle coincidenze e farci un paio di domande.





Matteo Renzi
1) L’EXPO 2015. Da anni il PD, ci sta sbomballando le balle con questo EXPO. All’EXPO verranno provate modalità contrattuali a tempo determinato e di stagistica che potrebbero fare comodo a Farinetti, che nonostante il via libera veloce per l’Eataly di Bari, in guarda caso a spazi simili regalati dalle amministrazioni del PD, è stato fermato per dei problemi in materia di amministrazione del personale. Guarda caso EatalyWorld dovrebbe partire il giorno dopo la chiusura dell’EXPO 2015.


CHI E’ IL MINISTRO DEL LAVORO DEL NATO GOVERNO RENZI?
Giuliano Poletti, alla guida di LegaCoop dal 2002 (soggetti che hanno accolto con grande entusiasmo Farinetti)e dal 2013 alla guida di Adc,associazione che unisce Cooperative Rosse e Bianche.
Vediamo cosa ha dichiarato a Panorama il 21/02/2014 in materia di lavoro, incentivi statali e intrecci pubblico/privato:

Contratti e tutele.
 “Le tutele vanno accresciute a tutti i livelli, ma alcune delle attuali norme scoraggiano la crescita delle imprese più piccole e penalizzano quelle più grandi, finendo per non fare un favore ai dipendenti di nessuna delle due. In alcuni casi servirebbe più flessibilità, ma ciò non significa minori tutele, solo la possibilità di poterle estendere a tutti più gradualmente, per accompagnare crescita aziendale e individuale agevolandole, proprio come accade nelle coop. La parte più rilevante degli aumenti salariali dovrebbe venire dagli accordi aziendali e territoriali incardinati sul parametro della produttività, firmati seguendo criteri di rappresentanza reale: a patto di riuscire a estendere contrattazione e diritti a tutti i lavoratori, atipici compresi. Anche nel loro caso i contratti sono troppi”.


Incentivi.
 “Il governo dovrebbe stare vicino a chi ci prova, sempre. Non servono incentivi a pioggia, bensì diretti a chi investe in direzioni utili a rimettere in moto alla crescita: ricerca e sviluppo, cultura, innovazione, made in Italy, imprenditoria giovanile e femminile, dall’agroalimentare al manifatturiero, ex dipendenti di aziende in crisi che si mettono in proprio”. (Guarda caso, si parla di investimenti in direzione utile per rimettere in moto la crescita “MADE IN ITALY, AGROALIMENTARE”…………. Coincidenza?)
Giuliano Poletti
PERCHE’ COOP E’ COSI’ ATTIVA INVECE DI TENERE UN PROFILO BASSO PER NON DARE NELL’OCCHIO?
Da tempo ha qualche problema con la qualità e con i piccoli agricoltori soprattutto nella provincia di Bologna, che unendosi stanno creando un mercato a se nei centri sociali e fanno delle colture biologiche, del km 0 e della manodopera anziché il macchinario i loro punti di forza.


COSA CENTRA RENZI CON FARINETTI IN QUESTA ANALISI?
A Farinetti servono appoggi dalla politica, e negli anni attraverso amicizie e legami con le COOP ci è arrivato, per avere soldi ed infrastrutture per il suo EATALY, che forse non è così immenso come  lo descrive lui all’estero (2 punti vendita in USA, fra cui uno a CHICAGO che non è sta gran località turistico balneare. A quanto sembra 9 in Giappone, i nipponici mangiano, ascoltano e suonano di tutto quindi non è sta gran scommessa, soprattutto se gli vendi vino dai 90 Euro in su. Ed un punto vendita in Turchia). Dubai e altre località estere per ora sono solo parlate (almeno guardando i siti dei punti vendita elencati nel web). Quindi, gli servono fondi per fare le sue cose.
A Renzi serviva Farinetti prima per avere consenso dall’opinione pubblica (da li si capisce tutto quel parlare di Renzi nelle interviste a destra e a sinistra). Ora gli serve,  perché tra EXPO 2015 ed il benestare del megaprogetto Farinetti a Bologna, si potrà vantare di avere contribuito ad un aumento delle esportazioni e se ha creduto all’abracadabra dei 10.000.000 di avventori, darà lustro al turismo da paesi forti a discapito dei lavoratori con l’omologa della nuova contrattualistica.
In materia di lavoro avrà il merito di incrementare la statistica della creazione dei posti di lavoro (nessuno specifica mai se sono contratti a termine, stage o a tempo indeterminato. Quindi se io ogni 3 mesi faccio scadere 10 contratti a termine e per 4 volte in un anno assumo 10 persone diverse, in teoria ho creato 40 posti di lavoro. Un po’ una presa per i fondelli alle statistiche).
Se Renzi si allea alle COOP, avrà cmq le spalle coperte da una realtà forte già dai tempi di Achille Ochetto.
TUTTI QUESTE SUPPOSIZIONI SE AVESSERO UN SENSO A COSA PORTEREBBERO?
Tutto sommato alla conclusione che l’unica novità portata da Renzi è solamente una nuova sinergia fra lobby che da anni si spartiscono l’Italia, come le Cooperative che contano, Unindustria e le Banche. Per quello molti Bersaniani sono diventati Renziani in poco tempo e sempre per quello anche Berlusconi è entusiasta di Renzi.
Da questo poi si può intuire uno dei motivi per cui Renzi ha dovuto prendersi di forza la Presidenza del Consiglio senza il voto.

Se fossimo andati al voto, molto probabilmente si sarebbe ribaltato qualcosina e ritrovarsi per assurdo un PD sconfitto (è normale se vinci le elezioni e ti seghi 2 presidenti del consiglio sparandoti sui piedi) e lasciare i giochi al neo rinato FORZA ITALIA ed il 5 Stelle. Tutti gli accordi per l’EXPO e altri (oltre ai soldi del contributo privato ai partiti) a cui tenere fede per aver vinto alle scorse elezioni, potevano saltare in aria. E lasciare la torta ad un altro o peggio ancora farsi mandare all’aria tutto dalla scheggia impazzita 5 Stelle non piace a tutto il PD. Quindi, almeno fino a metà 2016 dovremmo rimanere con questo esecutivo.
In ultima, il C.A.A.B. ha già vinto un appalto per rifornire le mense delle basi NATO del Sud Europa, dato che l’azienda vincitrice dell’appalto ha come presidente un componente del CdA del C.A.A.B.

DOPO LA COSTRUZIONE DELL'EATALYWORLD ALLA PERIFERIA DI BOLOGNA, COME SI METTEREBBERO GLI AFFARI DEGLI AGRICOLTORI, COMMERCIANTI E RISTORATORI DEL CENTRO SE TUTTO IL TURISMO VERRA' DIROTTATO ALTROVE?


E SOPRATTUTTO
, SE POI SI DARA' IL VIA LIBERA AD ALTRI EATALYWORLD NEL RESTO D'ITALIA CHE FINE FARANNO I PICCOLI E MEDI ITALIANI IMPRENDITORI GIA' IN CONCORRENZA CON I CENTRI COMMERCIALI SPARSI OVUNQUE?


Questo scritto è il risultato del riassunto di consultazioni verso altri siti, fra cui IL FATTO QUOTIDIANO, PANORAMA ECONOMIA e WUMINGFOUNDATION.




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